il disturbo dell'acufene
Quel suono fantasma fin troppo reale

Un recente studio afferma che in Italia le persone affette dal disturbo dell’acufene sono più di un milione, quasi il 20% quindi, con una frequenza maggiore fra i 40 e i 60 anni e una predisposizione naturale più forte negli uomini che nelle donne, mentre nel mondo sono circa 250 milioni di persone a soffrirne costantemente, ossia circa il 10% della popolazione mondiale[1]. Ma cos’è l’acufene? E vi è una soluzione?

L’acufene, o tinnitus, è una sensazione uditiva descritta di solito come un ronzio, fruscio, fischio (ecc.), che tende a presentarsi in maniera costante e per almeno 5 minuti più di una volta a settimana. Questo disturbo non è riconducibile ad un suono proveniente da fonti esterne ma avvertita solo dal soggetto interessato. Ciò che si avverte quindi non corrisponde nella realtà a nessun suono nel senso fisico del termine, ma solo ad un segnale “bio-elettrico” generato a livello dell’apparato uditivo o del sistema nervoso centrale.

Il disturbo dell’acufene colpisce indistintamente uomini e donne. Tuttavia, solitamente coloro che ne soffrono di più sono gli uomini al di sopra dei 40 anni e le persone anziane.

Come dichiarato dal National Institute on Deafness and Other Communication Disorders (NIDCD), l’acufene può insorgere per diversi motivi, ma è comunemente connesso con l’eccessiva esposizione ai suoni molto forti che danneggiano le delicate cellule ciliate all’interno dell’orecchio. Altri fattori scatenanti ma altrettanto significativi possono essere delle infezioni dell’orecchio, patologie cardiache o neurologiche, disfunzioni tiroidee, farmaci ototossici, stress, eccessivo accumulo di cerume…

Curare l’acufene

Non esiste ancora una cura specifica per l’acufene. Tuttavia esistono nuove metodologie e discipline che combinando il counselling ad una terapia di stimolazione sonora permettono di ottenere risultati soddisfacenti e ottimistici.

È bene sottolineare come l’acufene non sia in realtà una patologia, ma piuttosto un sintomo, ed è quindi necessario identificarne le cause grazie all’aiuto di uno specialista. Le sedute di counselling con un Audioprotesista qualificato, che abbia conseguito una formazione specifica nel trattamento dell’acufene, aumentano le probabilità di successo. Inoltre l’adozione di una terapia sonora mirata promette notevoli miglioramenti durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane di chi soffre d’acufene.

Ma come fa un suono ad eliminare un altro suono senza creare una nuova fonte di disturbo? In realtà la sensazione uditiva prodotta dagli apparecchi acustici per l’acufene non corrisponde a dei veri e proprio suoni specifici. Sono piuttosto dei toni prodotti da appositi generatori di rumore che aiutano a minimizzare il contrasto tra i trilli ed i ronzii dell’acufene e l’ambiente sonoro circostante, in modo da recare sollievo e attenuare il fastidio. Ciò permetterà al cervello, e di conseguenza a tutto il corpo, di rilassarsi. Dato che lo stress è uno dei fattori più comuni tra quelli che provocano l’insorgenza dell’acufene, ridurlo e favorire il relax è di vitale importanza per poter trattare con efficacia il problema.

Se soffri di acufene o credi di soffrirne, e sei interessato ad una eventuale soluzione, contatta subito l’Audioprotesista per una visita!


[1] B.A. Culhane, All about Tinnitus, Version 1.4 (2014), BTA.